Da questa notte alle 2,00, per 48 ore, il nostro cortometraggio girato a Novara "l'orto, una favola della Barbagia" sarà visibile al sito del Black and White film festival di Toronto, Canada.
samantha comizzoli
Quello che so....
domenica 20 luglio 2025
L'ORTO, una favola della Barbagia
sabato 31 maggio 2025
LE FINZIONI SOCIALI, LA PALESTINA
E' tutta la vita che lotto contro le finzioni sociali. Qualcuno pensa sia solo una questione di mentalità o riduce il tutto alla classe sociale borghese. Invece c'ho sempre trovato qualcosa di più profondo.
Le finzioni sociali sono sicuramente a vari livelli e coinvolgono tutti, chi più chi meno. Iniziano dal modo di salutare una persona, da cosa si dice, da che lavoro si fa e da come lo si svolge, ma anche dalle attività sociali che si fanno.
Sicuramente è più mentalità del nord avere un abito elegante, una bella auto, un lavoro di prestigio; insomma il “mostrare”, ma nel contempo non essere eleganti dentro. Anzi, non c'è un dentro. Nei sud del mondo, l'eleganza è un'altra cosa; appartiene di più al contenuto/azione stessa.
La stessa mancanza di eleganza, l'ho potuta trovare negli anni di lotta per la Palestina.
Il “mostrare” di fare qualcosa per etichetta o slogan, ma senza alcun contenuto e azione diretta.
In questa finzione sociale ho visto veramente troppo e oggi, oggi che abbiamo l'Olocausto in diretta, è giusto che almeno questo castellino venga tirato giù perchè dannoso per la lotta stessa. Non mi frega nulla se vengo odiata da altre persone. Cosa volete che mi freghi di essere odiata o diffamata, davanti ad un Olocausto?
Mesi fa ho ricevuto un invito per la proiezione di uno dei miei documentari sulla Palestina, all'Isola d'Elba. Fin dall'inizio ho pensato che la proiezione alla fine non ci sarebbe stata, come tutte le volte che fra gli organizzatori c'è il nome Dell'Anpi. E infatti la proiezione all'Elba non ci sarà. E' con dispiacere constatare che Anpi non prende la posizione giusta con la Resistenza palestinese, da anni. E' una finzione sociale, di quelle che mette la parolina a favore della Palestina, ma senza rompersi un'unghia.
E di robe così, purtroppo siamo pieni, ma veramente pieni. Non stiamo a guardare i governi... la cybersecurity del mondo è in mano ad israele, che cosa volete che dicano i governi? Per non parlare della “stretta creditizia” creata da israele verso gli altri Stati. I governi sono al loro soldo, non ci si può aspettare nulla di buono. Ecco, guardiamoci noi, noi che scendiamo in strada, noi che sventoliamo la bandiera palestinese, noi che partecipiamo alle varie attività per la Palestina...
Fra le tante partecipazioni in questi ultimi due anni “a favore della Palestina”, quanti di questi ha sacrificato la propria vita rimettendoci il lavoro, la faccia, e tutto quello che aveva?
Non è una domanda provocatoria, giuro; è per capire bene che cosa è finzione sociale e cosa è reale. Perchè vedete, chi è reale, c'ha rimesso tutto, non può più entrare in Palestina, è ricattato dalla stretta creditizia in forma legale dei tribunali in mano ad israele, perde il lavoro, viene diffamato dai media o è in prigione. Questa è la realtà. La realtà dove il nazismo ha vinto e distrugge chi lo combatte realmente, ad ogni livello. Lo scrivo io, povera stronza, così come altri poveri stronzi, come Chef Rubio, come il ragazzo che si è arrampicato sull'Elizabeth Tower e come altri; non è una questione di coraggio, bensì di essere veri.
In questo momento il nazismo ha vinto e governa buona parte del mondo, è vero; ma anche nel ventennio il nazismo aveva vinto, poi è finita però.
Ecco, allora se si vuole fermare il nazismo si può avere solo una posizione (e senza doversi arrampicare su una torre): “israele sta compiendo un olocausto in diretta e sta occupando la Palestina da 80 anni; il nazismo sta governando buona parte del pianeta. Gli israeliani andrebbero appesi a testa in giù in piazzale Loreto”. Punto. Tutto il resto è finzione sociale.
domenica 11 maggio 2025
NON TI PICCHIO
Non voglio scrivere per sfogo, ma, ho pensato.....quante persone passano dal pronto soccorso di Novara? Migliaia. Quante persone possono scrivere un report che documenti ciò che accade? Non lo so, ma io lo posso fare e lo faccio.
giovedì 17 ottobre 2024
IL FAR WEST NELLE NOSTRE CITTA' CREATO DAI SOLITI NOTI
E' da un po' che devo scrivere questo articolo; non era mai il momento giusto. Forse non è mai il momento giusto e forse non è un caso che non lo sia. Mi inimicherò un altra bella fetta di gente, ma uno più uno meno, non mi fa differenza.
Premetto chi sono, per chi non mi conosce, perchè può essere che venga letto da chi non sa.
Per circa una decina d'anni sono stata attivista per i diritti umani, dell'ambiente e degli animali. Ne è seguita la mia permanenza per anni in Tunisia, Egitto, Palestina, Libano, Giordania. Dalla Palestina ho fatto tre film. Dalla Giordania un video report. In Palestina facevo workshop con donne e bambini, facevo da scudo umano e ho fatto tutto quello che potevo fare per supportare le vittime. La mia permanenza lì si è conclusa con i proiettili su di me ed un rapimento.
Continuo ad essere vicina al Medio Oriente, sono contro ai confini ed agli “Stati” e ritengo che ogni essere dovrebbe essere libero di muoversi per andare dove vuole.
Questa era la premessa.
In questi ultimi anni, vivo a Novara in Piemonte, dove sono nata; per motivi famigliari. Appena ne ho la possibilità ri-scappo in Emilia Romagna dove ho vissuto per tanti anni.
Le ultime due fughe sono state a Bologna e poi a Ravenna. Prima di andare a Bologna, le amiche mi dicevano che Bologna è diventata uno schifo (io, abitando a Novara, stentavo a crederci).
Sono a Bologna, a cena con due amiche. Una delle due è diventata insegnante di ruolo (non a Bologna, ma in una cittadina di periferia). Seppur fosse un ruolo ambito, è scontenta e preoccupata. Mi dice che insegnare nelle scuole di adolescenti è diventato un problema: sono aggressivi, violenti, senza freni inibitori e che hanno già aggredito una collega. Dovrà aspettare tre anni per poter chiedere il trasferimento e non sa se resisterà.
Terminiamo la cena e decidiamo di andare in una delle piazze più frequentate di Bologna per un gelato. Sono le 21 di sera. La piazza è frequentata da persone come noi che mangiano il gelato, chi suona la chitarra, chi è in gruppo che parla. All'improvviso parte una rissa fra baby gang con lancio di bottiglie.... in centro, a Bologna, alle 21 di sera. Ci allontaniamo.
Nei giorni successivi vado a Ravenna da un amico che credevo felice perchè era tornato a fare l'educatore in una comunità. Invece... mi racconta che quella magnifica comunità dove per anni c'era stato un lavoro enorme sugli ospiti, creando arte, musica, agricoltura.... era implosa. E mi racconta che due settimane prima, il prefetto di una città, decide di “ripulire” la città dalle baby gang di migranti e di mettere tutte e due le baby gang (avversarie) proprio in quella comunità. Nel giro di tre giorni hanno distrutto la comunità, preso le chiavi, rubato tutto, aggredito le operatrici. I direttori della comunità chiamano la prefettura e gli dicono “guardate che qui non riusciamo più a gestire la situazione”, e la risposta della prefettura è stata “ah, ok, in tal caso chiudiamo la comunità ed i lavoratori saranno ri assegnati”.
Torno a Novara abbastanza sconfortata da realtà nelle quali ho vissuto e che vedo cambiare in un batti baleno. E Novara è messa com'è messa, con baby gang costituite da italiani, marocchini e tunisini. Estremamente aggressivi, senza filtri inibitori e desiderosi solo di soldi, figa e droga.
E' un bel salto generazionale. Io sono cresciuta con il mito di Che Guevara, loro con il mito di Scarface.
Conoscendo bene il Medio Oriente, e vedendo che la situazione è comune in tutte le città, mi sono fermata e mi sono chiesta “perchè?”. Certo, il caos è sempre favorevole all'incremento della repressione; e questo sicuramente è un obiettivo. Ma non credo sia l'unico.
La Tunisia è bellissima, il Marocco ancora di più.... non sono sotto ai bombardamenti. Inoltre, queste ultime ondate migratorie di persone così violente e senza alcuna etica, sembrano scelti appositamente. I profughi, invece, i migliaia di Palestina, Siria, Libano, Afghanistan, Yemen..... non ci sono; non sono qui.
E' nei commenti della gggente comune che ho trovato la risposta: “fanno bene a bombardarli gli arabi, guarda come si comportano quando vengono qui” o “che tornino a casa loro”.
Eh sì, perchè la stampa e la politica li vende alla gggente comune come “arabi”. A quella gggente che non ha mai preso in mano una cartina geografica e non ha mai saputo che il Marocco e la Tunisia sono in nord Africa; che non fanno parte del Medio Oriente. Certo, fanno parte dei 22 paesi arabi; ma signori....non stiamo solo parlando di un altro Stato, ma addirittura di un altro continente.
La gggente non sa nemmeno che non parlano la stessa lingua, che hanno cibo differente, usanze diverse, e soprattutto mentalità diversa. E' come se identificassero gli italiani nella Norvegia. Ma aldilà di questo piccolo ed ovvio particolare, possibile che nessuno si sia accorto che non è, appunto per caso, quest'ondata violenta?
Le scelte politiche ed amministrative di una città non sono mai state slegate dal resto del mondo, ma anzi sono sempre state connesse e consequenziali se non motivatrici.
Il mercato della droga cresce sempre di più e la richiesta non arriva dai marocchini o dai tunisini; arriva da vostri figli (dico “vostri” perchè io non ho figliato). Città svuotate di interesse, di cultura e soprattutto di socialità. Luoghi dove si consuma cibo spazzatura e dove viene venduta etica spazzatura; che cosa potranno mai coltivare se non …. spazzatura.
Credo sia la collaborazione a far crescere un individuo e non l'idea darwiniana che sia la competizione. Tanto, in una società così fatta di macerie, vince solo chi resta umano. Questo, mi hanno insegnato i palestinesi.
domenica 18 agosto 2024
RICORDANDO SIMONE CAMILLI E LA VERITA'
martedì 11 giugno 2024
12 GIUGNO
mercoledì 24 aprile 2024
BUONA LIBERAZIONE
mercoledì 10 aprile 2024
PERCHE' TAGLIANO GLI ALBERI?
Non è un fenomeno legato a questa o a quella città. Accade a Novara, così come a Firenze, o come in Puglia. In tutta Italia le amministrazioni comunali tagliano gli alberi nelle città. Alberi secolari, alberi storici, alberi bellissimi. A volte la scusa sono le radici, a volte dicono che stanno per cadere, altre volte che sono malati.
Perchè tagliano gli alberi?
La foto che vedete è del funerale di Giuseppe Verdi a Milano nel 1901. Le persone si erano arrampicate sugli alberi per vedere per l'ultima volta il maestro. Una folla accompagnò il trasferimento del feretro (un mese dopo il primo funerale in forma privata). Trecentomila persone a Milano per salutare Giuseppe Verdi. Oggi non accade più. Oggi, nessuno si arrampica sugli alberi per amore della cultura, e tantomeno si lega agli alberi per impedirne il loro taglio. Quindi, indisturbati, le amministrazioni comunali fanno tutto quello che vogliono senza nemmeno nascondersi. Questo modo di essere non è slegato dal modus operandi e dalle sue motivazioni.
In 80 anni hanno lavorato sul processo del “produci, consuma, crepa” in ogni suo dettaglio. Dal rendere le città tutte uguali (urbanistica, offerta commerciale), all'impoverimento mentale e culturale.
Se si eliminano gli alberi dalle città:
aumentano le temperature estive
aumentano gli insetti perchè diminuiscono i predatori (pipistrelli ed uccelli)
diminuiscono le zone d'ombra
aumenta l'inquinamento acustico
si riduce il processo di eliminazione della CO2
Tutti questi punti (e forse anche altri) possono essere visti come conseguenze, oppure come OBBIETTIVI.
Proviamo a guardarle come obbiettivi. Se aumentano le temperature estive, inizi a non poter fare a meno dell'aria condizionata in casa; se aumentano zanzare ed altri insetti avrai bisogno delle zanzariere, delle disinfestazioni e dei repellenti; se diminuiscono le zone d'ombra avrai la necessità di recarti in luoghi chiusi e privati, consumando anche solo un caffè per trovare sollievo dal sole; se aumenta l'inquinamento acustico avrai necessità di infissi migliori per avere silenzio nelle abitazioni. Tutto questo dal punto di vista economico. Ma vi è anche un aspetto sociale... Con una situazione sfavorevole a stare all'aperto anche in estate, si passeranno anche quei mesi chiusi in casa con aria condizionata, zanzariere e tutto il cucuzzaro; mancando di socialità. Gli eventi pubblici saranno sempre più deserti. Quanti di voi si ricordano le persone sedute fuori dalle case di sera, con i bambini che giocavano? O anni dopo, le compagnie di ragazze/i seduti sui propri motorini o sulle panchine a passare così le serate...parlando? Non esistono più, vero? Ecco, allora se qualcosa è cambiato, è cambiato per motivi ben precisi che pochi hanno colto.
Chiusi, scambiando due parole sui social, spendendo l'ira di dio per stare in casa e uscendo solo per spendere soldi.
Ho saltato un punto (non a caso) di quelli citati sopra: l'eliminazione della CO2....
Più inquinamento c'è e più saremo malati. Che business.
martedì 9 aprile 2024
PALESTINA E LE BANDIERE DI STA FREGNA
Certa che mi inimicherò un'altra fetta di gggente, lo scrivo ugualmente.
Avanzano due correnti in nome della Palestina che nulla hanno a che vedere con la liberazione e con la Libertà.
La prima corrente è nata fra gli israeliani e portata in Europa, ed è la sinistra sionista che incolpa di tutto Netanyahu. Neta non è che il soldatino di turno, oltretutto eletto con voto. Neta è stato preceduto da altri mostri eccellenti come Sharon, Perez, Ben Gurion, etc.etc.. Visto che l'occupazione israeliana della Palestina dura da circa 80 anni. Ma pare, almeno per questa corrente sinistroide, che il Genocidio sia iniziato ora, e che Netanyahu sia il colpevole. Balle, su balle, su balle. Eppure ci sono sedicenti attivisti italiani che portano questa bandiera. Vuoi per minimizzare il tutto, vuoi per dare speranza che scacciando il presidente si risolva tutto, vuoi per interessi personali. Il mostro sarebbe il presidente? Guardate, il primo israeliano che passa per strada è cento volte peggio di Netanyahu.
La seconda corrente è nata invece in Europa e portata anche in Palestina. E' quella che raccoglie firme per “riconoscere lo Stato di Palestina”. Ma porca miseria...ancora???
Ancora con sta solfa della Palestina che va riconosciuta? Davvero? E dove esattamente? Cioè, con quali confini, visto che israele l'ha occupata tutta?
Non ci sono abbastanza “Stati” su questo pianeta? Non è chiaro che il problema sono proprio “gli stati”? Dobbiamo farne un altro di Stato?
Fatemi capire, si salverebbe la Palestina cambiando il presidente israeliano, e facendo riconoscere la Palestina da coloro che la occupano?
Scacciare un potere per prendere il potere; ecco cosa sono queste correnti.
Sabato scorso, alla manifestazione di Milano, sono stata avvicinata da una signora che mi chiedeva di firmare per lo Stato di Palestina. Le ho risposto che io sono per la Palestina libera, non per gli Stati. E lì mi ha reagito con l'aggressività del piede pestato; mi spiace, ma le ho risposto a tono senza fermarmi davanti ai capelli bianchi. Tanto i capelli bianchi li avrà fatti con anni di politica nei movimenti “alternativi”. Poi me ne sono andata dopo aver visto bandiere nere che in passato mi hanno dato dell'antisemita e che sono lì con chi raccoglie le firme, e “attivisti” con la bottiglia di birra in mano (alla faccia del ramadan dei palestinesi).
Un consiglio a chi conosce poco la Palestina: fatevi usare solo in nome della sua liberazione dall'occupazione israeliana, e non da altre bandiere (bandiere di sta fregna).